domenica 6 aprile 2025

Roma 1 - Juventus 1

 
Prima che iniziasse la partita ci avrei fatto al firma sul pareggio. La Roma, nel girone di ritorno, è la squadra più vincente del campionato e noi veniamo da troppe partite con molti bassi ed una situazione da risistemare, soprattutto con il cambio allenatore in corsa. Però con i primi venti minuti a fuoco, la gara sembrava direzionata verso la vittoria bianconera, sebbene certi ritmi siano impossibili da tenere per tutta la partita. Inoltre la Roma ha saputo riorganizzarsi  e rendersi pericolosa. Abbiamo quindi assistito ad un bellissimo primo tempo, mentre nella ripresa entrambe le compagini sono state più spigolose, meno corali ed hanno cercato di sfruttare maggiormente le occasioni singole piuttosto che crearne con la tattica. E' evidente che, per quanto ci riguarda il lavoro da fare abbonda, e soprattutto alcuni nomi non sono adatti a questi palcoscenici. Ma tra infortuni e scelte di mercato sbagliate in questi anni ci ritroviamo nella situazione di dover tamponare il più possibile e raccogliere punti. La classifica non ci sorride, ma neanche ci sputa addosso: a salire abbiamo Milan a 48 che non dovrebbe destare nessuna preoccupazione, Fiorentina a 52, Roma a 53, la Lazio a 55 e noi appaiati al Bologna (che giocherà domani sera con il Napoli) a 56. Quinto posto quindi, ma con Atalanta terza soli 58 punti. In dieci punti quindi una lotta strenua per l'Europa. Quale però? Noi ci crediamo #finoallafine.

Giovanni Burgio - Infezione Genomica

Infezione genomica
Autore: Giovanni Burgio
Anno: 2010
Titolo originale: Infezione Genomica
Voto: 3/5
Pagine: 305
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Trama del libro e quarta di copertina:
Tre piste narrative si dipanano in questo romanzo. Tre piste che si uniranno in un finale imprevedibile: quella che riguarda un gruppo di ricerca dell'università di Bologna, l'altra è quella di una misteriosa società segreta tedesca, e infine quella di un'infermiera che suo malgrado viene coinvolta nella vicenda. Tutto ruota attorno al contrasto che si viene a creare tra due mondi: quello scientifico e quello teosofico, conseguente alla scoperta che nel DNA umano ci sono tracce del DNA di batteri. 

Commento personale e recensione:
Ci ho messo quasi tre anni a finirlo, ma non fraintendete: Infezione Genomica di Giovanni Burgio non è un romanzo noioso né tanto meno ostico. È stato piuttosto il mio personale ritmo di lettura a renderlo una compagnia dilatata nel tempo. L’ho letto soltanto in spiaggia, alternandolo ad altri libri, e così la trama ha finito per seguire il ciclo delle estati, delle onde e delle pause tra un bagno e l’altro.

Il romanzo si muove con passo deciso tra scienza, una possibile distopia e riflessione esistenziale. Burgio costruisce una narrazione che si nutre di inquietudini contemporanee — tra biotecnologie, manipolazione genetica e derive etiche — ma senza rinunciare a un impianto narrativo solido e personaggi credibili. Nonostante la materia trattata sia complessa, il testo non scivola mai nel didascalico: è piuttosto un invito a pensare, a farsi domande, a riflettere su ciò che significa davvero “umanità” in un mondo che sembra volerla superare.

La scrittura è chiara, sobria, quasi chirurgica nel modo in cui incide sulla trama le sue traiettorie più tese. Eppure, qua e là, non mancano aperture liriche e momenti di autenticità emotiva che rendono il romanzo vivo, persino intimo.

Forse non è un libro per tutti — richiede attenzione, disponibilità ad accogliere concetti scientifici e a lasciarsi trascinare in un futuro inquietante ma plausibile — ma chi accetta la sfida sarà ripagato.

Tre anni, dicevo, ma ne è valsa la pena. E anzi, forse proprio questa lettura lenta e intermittente ha reso il libro ancora più memorabile, come quelle conversazioni che riprendi di tanto in tanto con vecchi amici, ogni volta un po’ più profonde.

 

Camping (1957)

Camping
Regia: Franco Zeffirelli
Anno: 1957
Titolo originale: Camping
Voto e recensione: 5/10
Pagina di IMDB (6.1)
Pagina di I Check Movies
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Film:

A volte capita di pescare un titolo dal mucchio della propria collezione senza ricordarne il motivo dell’acquisto. Con Camping di Franco Zeffirelli è successo proprio così. Forse la curiosità per il debutto cinematografico di un regista poi divenuto maestro del melodramma e del teatro filmato, forse l’idea che potesse nascondere qualche scintilla anticipatrice. Spoiler: non la nascondeva.

Camping è una commedia leggera, anzi leggerissima, ambientata in un campeggio sul mare dove si intrecciano storie d’amore, gelosie da villeggiatura e caricature sociali. C’è il romano spaccone, la bella ingenua, il fidanzato sospettoso, e varie comparse che portano avanti alcune scene. Il tutto avvolto in un tono da “vacanze in bianco e nero” che oggi suona più stanco che nostalgico.

Il problema principale è che il film non ha mai davvero un’identità: né abbastanza cinico per essere satira, né abbastanza buffo per strappare risate. Però c'è da dire che serve per farsi  un'idea dello spaccato del periodo, in cui già molte cose stavano cambiando. Alcuni passaggi sembrano sketch scollegati più che una narrazione coerente, e anche il ritmo risente dell’ingenuità dell’esordio.

Ma è il finale che potrebbe lasciare l’amaro in bocca (non a me, ma in generale): gli schiaffi che si scambiano Marisa Allasio e Paolo Ferrari, in una sorta di balletto della gelosia risolto a suon di ceffoni, oggi non fanno ridere. E non dovrebbero. Sono il sintomo di un’epoca in cui la violenza domestica si camuffava da farsa sentimentale. Un momento che potrebbe mettere a disagio e che fa scattare più riflessioni che sorrisi.

Vale la visione solo per completismo o per chi ha voglia di vedere da dove è partito Zeffirelli, prima di diventare "Zeffirelli". Un pezzo d’epoca che, come certe tende da campeggio anni ’50, oggi mostra tutte le cuciture allentate.



Edizione: DVD
Versione in DVD con traccia italiana in stereo ed i seguenti extra: 
  • Locandina originale
  • Galleria fotografica
  • 3 schede testuali
 

Prova fallita di primo mare

 
Doveva essere una giornata di mare. L’idea era quella: partire da Calamoresca, percorrere un pezzo di sentiero e poi fermarsi in una delle cale a prendere il sole, magari con un bagno improvvisato, come premio anticipato di primavera. E leggere un libro (di carta perché in spiaggia fa troppa più scena) 

E invece no.

Rispetto a ieri il sole c’era, ma il vento anche. Quello che ti punge le spalle e ti fa dire: "mah, forse ancora no". Così ho continuato a camminare. Nella prima parte del percorso c’era anche Ikkio, che ha condiviso con me il tratto iniziale prima di deviare per la via del Crinale e tornare indietro. Io ho tirato dritto, verso il Reciso.

Un passo dietro l’altro, lungo un percorso che conosco a memoria, che ho fatto decine di volte. Ma ogni volta ha qualcosa di diverso da dirmi. Arrivato a Baratti, un saluto veloce al golfo, e poi via, di nuovo indietro. Ventina di chilometri, andata e ritorno, tra vento, silenzio, profumo di macchia e quella sensazione testarda che camminare – anche se già conosci la strada – serva sempre a qualcosa.

O forse no. Ma intanto si cammina.


sabato 5 aprile 2025

Trekking a Castellina Marittima

 
Pioggia, economia, impegni vari mi hanno tenuto lontano per un po' di tempo dalle escursioni al di fuori del Principato. Oggi, con un sole da incignare il primo giorno di mare, ho invece deciso di andare per le campagne intorno a  Castellina Marittima: situata su una collina vicino alla costa,  offre panorami che spaziano fino alle isole dell'Arcipelago Toscano, tra cui Elba, Capraia, Gorgona e persino la Corsica. Il borgo è noto per le sue cave di alabastro, sfruttate sin dall’epoca etrusca, che hanno contribuito allo sviluppo dell’artigianato locale. Da qui in pochi chilometri di percorso solco le Colline Pisane per raggiungere Poggio Pianacce che, con i suoi 661 metri di altitudine, è il punto più elevato del comune di Castellina Marittima e la seconda cima della provincia di Pisa.Situato a circa un chilometro a est del borgo, offre viste panoramiche mozzafiato sulle colline circostanti e sul litorale. Durante il tragitto molte conformazioni rocciose differenti come le famose Rocce Bianche (punto panoramico), boschi, vecchie cave dismesse. 

Album fotografico Castellina Marittima

venerdì 4 aprile 2025

NordVPN

 



NordVPN: protezione invisibile per chi non vuole vivere in trincea digitale

Viviamo in un tempo in cui la privacy è un campo minato. Anche quando pensiamo di navigare al sicuro, ci dimentichiamo che il nostro indirizzo IP, la posizione geografica e le nostre abitudini online vengono tracciate, profilate e – nel peggiore dei casi – sfruttate. Le VPN nascono per questo: diventano tunnel sicuri nel caos della rete, proteggendoci non solo dalla sorveglianza di massa, ma anche da occhi più piccoli e pericolosi, come quelli di chi intercetta le connessioni Wi-Fi pubbliche o prova a limitare i contenuti per area geografica.

Tra le tante soluzioni disponibili (ad esempio quella offerta da Google One) , NordVPN è oggi uno degli strumenti più solidi, facili da usare e bilanciati in termini di costi e prestazioni. Ho deciso di testarla da cima a fondo, immaginando l’utente medio italiano: uno che naviga, guarda streaming, si connette da smartphone e magari lavora da remoto.

Interfaccia e facilità d’uso: per umani, non per cyborg

Installare NordVPN è una questione di minuti. Disponibile su Windows, macOS, Android, iOS, Linux e anche su router, permette di proteggere fino a 6 dispositivi con un solo abbonamento. L’app è elegante e immediata: una mappa interattiva per selezionare il Paese da cui "virtualmente" uscire, un pulsante grande per attivare la protezione e tante opzioni avanzate per i più smanettoni, ma senza infastidire chi vuole solo accendere e spegnere.

Per l’Italia, sono disponibili server a Milano, rapidi e ideali per chi vuole usare app bancarie o contenuti geo-limitati senza intoppi. La connessione è stabile, veloce, e raramente ho dovuto riconnettermi.

Velocità: sotto la maschera, corre come una lepre

Una delle paure legittime con le VPN è la perdita di velocità. Con NordVPN, questo impatto è minimo. Anche se non tutti dispongono della fibra, su connessioni medio alte (100 Mbps in download), si viaggia tra i 70 e i 90 Mbps. Più che sufficienti per streaming in HD o 4K, videochiamate fluide e download veloci. 

I server sono oltre 6000, in più di 60 Paesi, e NordVPN usa una tecnologia chiamata NordLynx (basata su WireGuard), che rende la connessione criptata quasi invisibile in termini di latenza.

Privacy e sicurezza: la trincea è blindata

NordVPN non registra log, non salva i siti visitati né gli IP usati. La sede è a Panama – fuori da alleanze di sorveglianza come Five Eyes – e ha superato vari audit indipendenti, anche di società esterne come PwC.

Offre inoltre:

  • Kill Switch automatico, che interrompe la connessione in caso di caduta della VPN
  • Protezione da malware e phishing con la funzione Threat Protection
  • Split tunneling, per scegliere quali app passano dalla VPN e quali no
  • Possibilità di usare server Onion over VPN o Double VPN, per i più paranoici

Streaming e contenuti geo-limitati

Una delle gioie delle VPN è l’accesso a cataloghi esteri di Netflix, Prime Video, BBC iPlayer e altri servizi. NordVPN è tra le poche che ancora bypassano i blocchi con successo, anche su Netflix USA, UK e Giappone.

In Italia, permette anche di accedere a RaiPlay, Mediaset Infinity o Sky Go dall’estero, utile per chi viaggia o vive fuori.

Assistenza e costi

Il supporto clienti è disponibile 24/7 via chat, efficiente e cordiale. Una rarità. Il sito è in italiano, e ci sono anche tutorial ben fatti per configurare la VPN su dispositivi meno comuni.

Quanto costa? I piani cambiano spesso, ma si aggirano intorno a:

  • 3€/mese con il piano biennale
  • 4-5€/mese con il piano annuale
  • 12€/mese se si vuole pagare mensilmente

Puoi controllare tutte le offerte attive qui: nordvpn.com/it/pricing

E c’è anche una garanzia soddisfatti o rimborsati di 30 giorni, utile per testarla senza ansie.


Conclusione

NordVPN è una scelta sicura, veloce e ben progettata, adatta sia a chi non ha mai usato una VPN sia a chi ha esigenze più avanzate. Per l’utente italiano medio, è perfetta: garantisce privacy, streaming senza barriere e sicurezza sulle reti pubbliche.

Non è gratuita, ma vale ogni centesimo se si vuole vivere online con una buona dose di libertà e consapevolezza. Come avere una serratura invisibile alla porta di casa: nessuno la vede, ma protegge tutto quello che conta.